Descrizione
Questa splendida one-off Jaguar MK2 è stata iscritta per la prima volta nell'agosto 1960 e ha lasciato la fabbrica di Browns Lane a Coventry con un 2, 4 litri automatico. Nella storia recente, tuttavia, è stata in qualche modo aggiornata e ora è alimentata da un'unità XK da 4, 2 litri d'epoca, ma sostanzialmente modificata, ed è dotata di un cambio manuale Jaguar a 4 marce con overdrive.
Le ricevute nel fascicolo storico mostrano che il volano è stato alleggerito e bilanciato e che è stata montata una camma da strada veloce, oltre a una testa cilindri a luci diritte. Le trombe aperte convogliano l'aria nei carburatori SU HD8 da 2" e un collettore a sei rami in acciaio gestisce i gas in uscita. La moderna accensione elettronica 123 elimina i comuni problemi legati allo spinterogeno dell'epoca, mentre un sottile cofano a lamelle aiuta a dissipare il calore dal vano motore (così come il radiatore in lega aggiornato). Con questi aggiornamenti delle prestazioni sotto il cofano, l'auto è stata ulteriormente migliorata dal punto di vista meccanico con freni più grandi, una barra antirollio potenziata, un differenziale a slittamento limitato e uno sterzo a cremagliera Vicarage con assistenza elettrica EZ. Gli ammortizzatori GAZ e le ruote da competizione in tinta con la carrozzeria, 6 x 15 con pneumatici Pirelli P4000 (205/ 70/ R15), completano i miglioramenti alla guida. Dal punto di vista estetico, anche se leggermente più minacciosa del solito, ad un occhio inesperto questa MKII appare relativamente standard. La tonalità più moderna di Jaguar Indigo Blue non sembra fuori luogo e le migliorie sono tutte fatte con gusto e in linea con quelli che potevano essere gli aggiornamenti d'epoca. Gli interni si presentano altrettanto bene, con il cruscotto in pelle rossa leggermente usurato e l'impiallacciatura in noce e i top delle porte in condizioni superbe. Su strada le prestazioni e il comfort smentiscono l'età dell'auto e le aspettative su come dovrebbe comportarsi una MK2. Il motore è sonoro e potente a tutti i regimi e la guida è estremamente confortevole. Non solo c'è più aderenza grazie alla combinazione di ruote e pneumatici più larghi e appiccicosi, ma anche la maneggevolezza è notevole: l'auto è molto più comunicativa rispetto alla scatola dello sterzo originale di serie e anche lo smorzamento è molto buono.
Chiamatela "restomod" o forse più appropriatamente "evoluzione", questa MK2 è una proposta davvero unica che non delude né dal punto di vista visivo né da quello della guida.











